L’uomo.

Chi è mai l’uomo?
Animale che involve nella sua evoluzione
o animale che evolve nella sua involuzione.
Una lercia storia,
questa,
che vede la ragione
al servizio della bestialità
più nera.
Certo.
Qualcuno scrisse di fede e ragione
e qualcuno calpestò ambedue.
Poi,
qualcun altro ne maneggò la sostanza
e tutto rese diabolico:
l’uomo.
Essere ambiguo ,
amorevole e feroce,
pietoso e mostruoso
nei vuoti silenzi di un ego smisurato,
continua a scrivere di sè
il peggiore dei capitoli.

Perché la luna…

Preso dalla luna
Contemplo l’infinito
Lungo l’argentea striscia
Di un fatuo effetto fatato.
E piango.
Piango assenze.
Non trovo sicurezze.
Il mare affogherà le mie amarezze
Nell’incerto canto
Di una notte di mezza estate
Lasciandomi solo,
Privato anche di quelle.
La luna…
Perché la luna non mi sostiene?

Volessi…

Volessi cogliere l’aurora
Dalle tinte rosa delle lenzuola
Del tuo letto,
Con gentilezza me lo concederesti.
Lasceresti scorrere sospiri
E sguardi furtivi
E lascive carezze
Nel tumultuoso evolver della notte.
Senza sonno,
Senza vita per domani.
Donerò, invece,
Luce ai sogni in attesa
Chiudendo quella porta
E portando con me
L’amaro
Di un’assente compiacenza.


Nella foto: me medesimo, 1980.