Il foglio bianco è un arido grembo
Che attende d’esser fecondato,
La penna l’ingravidante strumento
E l’inchiostro il seme,
Che dalle lettere dell’alfabeto
Partorirà pensieri
Al germinar delle parole.
Infondo il poeta
È l’inconsapevole artefice
Dell’invereconda copula
Che tra un foglio ed una penna
Si consuma
Al dimenarsi eterno di una sinapsi.
E dall’orgasmo che ne viene,
È la poesia che nasce.
Nella foto: il mio morboso rapporto con la stilografica.