Poveri i miei cari
Cosi’ al silenzio spinti
Oltre una lapide di marmo.
Quanto amore e quanta gioia
E quanta mestizia
In cenere polverosa
A coprir ferite sul mio cuore…
Raccolto in preghiera
Dal vento tra i cipressi
Care mi giungono le voci
E un pietoso velo
Sugl’occhi calato
in certezze d’amore
Solennemente m’allontano.