Tra la siepe di lauro,
di vergogna arrossito,
come un ladro
irrompe un selvaggio
caprifoglio.
Non coglierò l’arbusto.
Lascerò crescere
la dolce violazione
al monocromatismo austero
della compatta recinzione
a sud-ovest
e, piccolo spiraglio d’apertura
tra le braccia conserte
del giardino,
sarà una carezza gentile
su cotanta chiusura.
Nella foto: scorcio del mio giardino.