E se penetrando le oscure nebbie dell’illusione
Mi trovassi indifferente,
Tra emozioni, pulsioni e percezioni,
A guardare l’indipendenza soggettiva
Di svagate esperienze sensoriali
Senza soggiacere a nuove realtà,
Sarei più folle?
A parziali temporaneità no,
Non potrei obbedire.
Certo che no!
La recondita coscienza degli elementi,
Ecco.
Pur essa è parziale ed effimera,
Fragile come cristallo in equilibrio,
Limitata ed inopportuna,
La’ fuori.
Tra volere e credere,
Saprò scegliere
La mia fantastica,
Intrigante e divina realtà,
Nel banale silenzio
Di una lucida indifferenza.
[Nella foto: opera di Giacomo Paolo Rossi]